Quali tipi di personalità cerca il DFAE

Le diplomatiche e i diplomatici vantano una marcata facilità nell’instaurare e gestire rapporti interpersonali e sanno improvvisare. Sono flessibili, dimostrano sensibilità politica e imprenditoriale e sono profondamente legati ai valori e alla cultura svizzeri.

Apertura mentale, sensibilità interculturale, disponibilità a cambiare con regolarità il proprio luogo di impiego e interesse per i temi più disparati sono caratteristiche richieste, al pari della facilità di espressione sia orale sia scritta, di un atteggiamento professionale e di abilità negoziali sulla scena internazionale.

Il DFAE recluta ancora i profili II?

La procedura di ammissione per il profilo II consente al DFAE di reclutare ulteriore personale (dai 31 anni). Il reclutamento è individuale e avviene internamente e/o esternamente in base alle esigenze tecniche e di personale del Dipartimento. Ogni anno il DFAE stabilisce, per ogni carriera trasferibile, se avrà luogo una procedura di ammissione per il profilo I e/o II. Tutti i bandi di concorso pubblici sono disponibili sul portale d’impiego della Confederazione.

Quali sono i compiti dei membri del corpo diplomatico?

  • Occuparsi di dossier geografici e tematici alla Centrale o all’estero
  • Definire e difendere la posizione svizzera nei consessi internazionali
  • Fornire sostegno alle imprese svizzere all’estero
  • Gestire progetti nel campo della cultura, dei diritti umani e della cooperazione allo sviluppo
  • Organizzare e coordinare visite di ministri o di alti rappresentanti di governo
  • Costruire reti di contatti (networking) nello Stato ospite e in Svizzera 
  • Coordinare le attività di politica estera a Berna

Cosa caratterizza questa professione e quali sfide comporta?

  • Ricco ventaglio di incontri professionali e personali
  • Lavoro in un ambiente internazionale
  • Sfide professionali costantemente nuove
  • Cambiamento dell’ambiente di lavoro a intervalli regolari in virtù dell’obbligo di trasferimento
  • Sfide legate alla famiglia di accompagnamento: problemi di salute, occupazione del partner, scuola ed educazione dei figli
  • Necessità di ricostruire la propria rete di relazioni sociali a ogni trasferimento
  • Conciliazione di vita professionale e vita privata
  • Condizioni di lavoro e di vita talvolta difficili in Paesi che presentano elevati rischi in materia di sicurezza 

È facile conciliare vita professionale e vita privata?

Lavorare nei Paesi di tutto il mondo comporta per i membri del corpo diplomatico sfide entusiasmanti, che tuttavia possono rivelarsi un vero e proprio ostacolo per il contesto familiare delle persone trasferibili. Il lavoro quotidiano richiede un impegno personale che si protrae ben oltre i normali orari di ufficio. Le lunghe e complesse trattative, i ricorrenti obblighi di rappresentanza o gli interventi ascrivibili a un nuovo contesto politico obbligano le collaboratrici e i collaboratori a gestire il tempo libero e la vita familiare in maniera molto flessibile. Viene ad aggiungersi l’obbligo di trasferimento, in base al quale ogni quattro anni le diplomatiche e i diplomatici, e le rispettive famiglie, devono lasciare l’ambiente nel quale si sono appena adattati e trasferirsi in un altro Paese, spesso sconosciuto, ricominciando tutto da zero. Si vedono confrontati con sfide come:

  • il fatto di vivere in Paesi con difficili condizioni di sicurezza;
  • la carente assistenza sanitaria;
  • la separazione da famiglia e amici;
  • il cambiamento di scuola per i figli;
  • la vita in condizioni climatiche estreme.

Naturalmente è possibile conciliare vita privata e professionale. È fondamentale coinvolgere il proprio partner nei piani di carriera fin dall'inizio, discutere in dettaglio le sfide future e prendere una decisione comune su un nuovo stile di vita. È bene sapere che il DFAE tiene conto, per quanto possibile, delle esigenze delle famiglie che si accompagnano nelle decisioni di trasferimento e contribuisce in modo significativo alle spese supplementari, come quelle per l'istruzione dei figli.

Come si comporta il DFAE in caso di unioni domestiche tra persone dello stesso sesso?

Il DFAE persegue una dichiarata politica di non discriminazione.
Nell’ordinanza del DFAE concernente l’ordinanza sul personale federale, le unioni tra persone delle stesso sesso sono trattate allo stesso modo delle unioni tra persone di sesso diverso, per esempio per quanto riguarda il diritto alle indennità per il soggiorno all’estero e gli assegni familiari. In alcuni luoghi d’impiego all’estero le persone di accompagnamento dello stesso sesso possono incontrare difficoltà a livello legale o sociale a causa delle condizioni locali.

Le esigenze di servizio del DFAE in qualità di datore di lavoro prevalgono in tutte le decisioni di trasferimento, ma, laddove possibile, si cerca di tenere conto delle esigenze familiari.

Che cosa significa «obbligo di trasferimento»?

Sottostanno all’obbligo di trasferimento le collaboratrici e i collaboratori del DFAE delle carriere «Diplomazia», «Cooperazione internazionale», e «Affari consolari, gestione e finanze». La disciplina di trasferimento implica uno spostamento regolare, ogni 3-4 anni, in Svizzera o all’estero. La suddivisione tra impieghi presso la Centrale e all’estero varia da una carriera all’altra e, naturalmente, da una persona all’altra.

  • Carriera «Cooperazione internazionale»: circa 1/3 all’estero e 2/3 in Svizzera.
  • Carriera «Diplomazia»: circa 2/3 all’estero e 1/3 in Svizzera.
  • Carriera «Affari consolari, gestione e finanze»: a parte qualche eccezione, le collaboratrici e i collaboratori che seguono una carriera «KBF» lavorano all’estero per tutta la loro permanenza al DFAE.

La mia o il mio partner può lavorare nel Paese di destinazione?

Grazie agli accordi bilaterali, in molti Paesi ospiti le persone di accompagnamento hanno la possibilità di richiedere un permesso di lavoro di svolgere un’attività lavorativa. Oggi il telelavoro è un'altra opzione. Tuttavia, nell’esercizio effettivo della professione all’estero possono sorgere delle difficoltà. La situazione va esaminata caso per caso.

Il DFAE è consapevole del fatto che per molte persone di accompagnamento è importante esercitare una professione. Per questo il Dipartimento promuove l’esercizion di un’attività lucrativa nell’ambito della propria sfera d’influenza. Per maggiori informazioni rivolgersi al Family Office. 

family-office@eda.admin.ch

Quale diploma di Master bisogna possedere per candidarsi?

Un requisito fondamentale per poter partecipare al concorso diplomatico è essere titolari di un diploma di Bachelor e Master (sistema di Bologna) conseguiti in un’università o una scuola universitaria professionale svizzera, o aver svolto una formazione equivalente all’estero certificata dal avviso di riconoscimento Swiss ENIC.

I molteplici e diversificati compiti svolti dalle diplomatiche e dai diplomatici svizzeri richiedono profili e formazioni altrettanto diversificati. Per l’ammissione al corpo diplomatico sono inoltre determinanti la personalità delle candidate e dei candidati, il loro percorso e le esperienze acquisite.

Swiss ENIC

Posso candidarmi anche se non ho ancora concluso il mio Master entro il termine per la presentazione delle candidature?

No, il Master è un requisito vincolante per l’ammissione.

Se non si ha ancora il diploma di Master entro il termine per la presentazione delle candidature – per esempio perché la cerimonia di consegna dei diplomi non si è ancora tenuta – è comunque possibile presentare la candidatura. In questo caso però è necessario accludere al dossier una lettera ufficiale della scuola universitaria che confermi l’avvenuta conclusione formale degli studi.

Attenzione: se il Bachelor e Master sono stati conclusi all’estero occorre far pervenire l’avviso di riconoscimento del diploma da parte di Swiss ENIC entro l’inizio della prima fase di selezione. È necessario, a tal fine, contattare Swiss ENIC il prima possibile poiché il disbrigo della pratica potrebbe richiedere fino a due mesi.

Swiss ENIC

Come ci si può preparare al concorso?

Non esiste una ricetta preconfezionata per prepararsi al concorso diplomatico. Le diverse discipline oggetto di esame nell’ambito del concorso di ammissione richiedono che le candidate e i candidati possiedano un’ampia cultura generale, solide competenze linguistiche e una forte personalità. È compito delle candidate e dei candidati valutare le proprie capacità e prepararsi nelle discipline e competenze adeguate. Tuttavia, per aiutarvi a prepararvi, abbiamo riassunto in questo documento i temi e le fasi principali del concorso. 

È loro compito valutare correttamente le proprie capacità e colmare le eventuali lacune. Si consiglia di tenersi aggiornati sull’attualità politica, di consultare regolarmente i media svizzeri ed esteri, e naturalmente di fruire delle informazioni e delle pubblicazioni disponibili sul sito Internet del DFAE.

Quante persone si presentano ogni anno al concorso?

Il numero delle candidature pervenute varia di anno in anno (vedi statistiche sotto). Il numero di persone reclutate dipende dalle esigenze del Dipartimento.

Statistica concorso «Diplomazia»

Quante volte si può ripetere il concorso?

Il concorso può essere ripetuto una volta, sempre che le condizioni di ammissione siano ancora soddisfatte. L’invio del dossier di candidatura e la fase di preselezione amministrativa non sono considerati come tentativo. È considerata tale, invece, la partecipazione agli esami della preselezione qualitativa. Se la candidata o il candidato sono esclusi dopo la preselezione qualitativa o la selezione, questi hanno diritto a un secondo tentativo. La presentazione di una nuova candidatura e il nuovo invito alla preselezione qualitativa costituiscono il secondo e ultimo tentativo.

Nel secondo tentativo, il concorso di ammissione deve essere ripetuto in tutte le sue fasi. Non è previsto l’esonero da alcuna fase di selezione che sia stata superata al primo tentativo.

Le persone interessate possono, inoltre, candidarsi soltanto per uno dei tre concorsi di ammissione ogni anno (concorso KBF, concorso diplomatico, concorso cooperazione internazionale).

E possibile mantenere altre cittadinanze?

Dal 1° gennaio 2017 tutte le collaboratrici e tutti i collaboratori del DFAE soggetti all’obbligo di trasferimento possono mantenere eventuali altre cittadinanze.

È necessario un esame medico di idoneità?

Il personale trasferibile è soggetto all’obbligo di trasferimento e viene assegnato ogni 3-4 anni a un’altra sede all’estero. Dal momento che non è sempre possibile garantire un’assistenza medica ottimale in loco, in virtù dell’obbligo di diligenza del datore di lavoro l’impiego in taluni Paesi presuppone un esame medico di idoneità.

L’ammissione alla formazione è subordinata all’idoneità medica, che viene verificata da un apposito istituto partner dell’Amministrazione federale.

Viene effettuato un controllo di sicurezza relativo alle persone?

Prima dell’inizio del rapporto di lavoro, può essere effettuato un controllo di sicurezza relativo alle persone.

L’obiettivo del controllo di sicurezza relativo alle persone è di appurare che la persona in esame non comporti alcun rischio per la sicurezza del DFAE o della Svizzera. È necessario il consenso della persona interessata, in assenza del quale il controllo non potrà essere effettuato.

Il servizio specializzato Protezione dei dati, trasparenza e sicurezza dell’informazione è a vostra disposizione per ulteriori informazioni: informationssicherheit@eda.admin.ch

Quanto guadagna una persona candidata en formazione?

La retribuzione del personale trasferibile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) si compone di uno stipendio di base e di prestazioni complementari note come prestazioni all’estero.

Lo stipendio di base dipende dalla classe di stipendio (CS) della candidata o del candidato e dal suo numero di anni di esperienza professionale pertinente. Il conteggio viene fatto sulla base delle direttive dell’Ufficio federale del personale (UFPER). Troverete esempi concreti di calcolo sul sito web di UFPER nel documento “Il sistema salariale dell’Amministrazione federale”.

Le prestazioni all’estero variano a seconda del luogo d’impiego, della funzione e della situazione familiare delle collaboratrici o dei collaboratori. Servono a compensare sia le spese materiali direttamente collegate all’impiego all’estero, sia gli svantaggi immateriali per la o il dipendente, la sua persona di accompagnamento e i suoi figli, causati dal ritmo dei trasferimenti.

Una volta conclusa la formazione, la retribuzione non dipende soltanto dal futuro luogo d’impiego (alla Centrale o all’estero), ma anche dalla classe di stipendio relativa alla funzione ottenuta.

In cosa consistono le prestazioni all’estero?

Per compensare gli inconvenienti immateriali connessi a un impiego all’estero vengono versate alcune indennità. Nello specifico, si tratta dell’«indennità per inconvenienti» se le condizioni di vita sono (molto) più difficili all’estero che in Svizzera, e dell’«indennità per mobilità» versata a partire dal terzo trasferimento.

Vengono indennizzate anche le spese derivanti dall’impiego all’estero (spese per il trasferimento, per acquistare equipaggiamenti e attrezzature, per la gestione dell’economia domestica, supplementi per le persone di accompagnamento e costi di formazione dei figli).

Nel caso di un trasferimento all'estero con una persona di accompagnamento (coniuge o partner), lo stipendio del richiedente è generalmente la principale fonte di reddito familiare.

In caso di trasferimento all’estero vengono effettuate deduzioni sullo stipendio?

Il fatto che le collaboratrici e i collaboratori all’estero siano esonerati dal pagamento delle imposte cantonali e comunali (in virtù di accordi internazionali) viene compensato da una deduzione sul loro stipendio.

Il personale all’estero contribuisce alle proprie spese di alloggio e a quelle accessorie. Le deduzioni si basano sulle dimensioni del nucleo familiare e sulla media degli affitti a Berna.

Lo stipendio di base rimane invariato a prescindere dal luogo d’impiego?

È previsto un adeguamento al potere d’acquisto che tiene conto dei prezzi più elevati o più bassi (nella maggioranza dei casi) nel luogo d’impiego rispetto a Berna.

È possibile negoziare lo stipendio?

No, la negoziazione dello stipendio potrebbe compromettere la trasparenza e la parità di trattamento dei salari al DFAE.

Cosa offre il DFAE?

In quanto parte dell’Amministrazione federale, il DFAE offre condizioni di lavoro interessanti.

Il DFAE offre la possibilità di effettuare praticantati (all’estero o a Berna)?

Sì, al DFAE è possibile effettuare un praticantato universitario, che costituisce un’eccellente opportunità per familiarizzarsi con le attività dell’Amministrazione federale e del Dipartimento, oltre che per maturare prime esperienze in un contesto internazionale.

Il DFAE offre posti di praticantato, presso la Centrale in Svizzera e nelle varie rappresentanze all’estero, agli studenti e alle persone che hanno ottenuto un diploma di istruzione superiore. Lo svolgimento di un praticantato al DFAE non implica tuttavia un trattamento preferenziale nell’ambito dei vari concorsi di ammissione.

Informazioni relative agli annunci di lavoro e alle condizioni di ammissione sono reperibili sulla pagina:

Praticantati universitari presso il DFAE in Svizzera e all’estero

È possibile avere, prima di candidarsi, un colloquio con una diplomatica o un diplomatico per ottenere dei consigli?

Le collaboratrici e i collaboratori diplomatici nonché altri specialisti del DFAE sono a disposizione per rispondere alle domande delle persone interessate. Selezionare dall’elenco sottostante i temi di interesse e inviare le domande insieme ai propri dati di contatto.

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Ultima modifica 24.05.2024

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